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Dragone a Cuba

 

Bambina, intrappolata

da una nostalgia di tango,

da una storia di colonie,

in un corpo di fango.

 

Parla al dragone di cose,

parla confuso inglese,

vede verdi scaglie d’avorio

e fissa un prezzo.

 

Il dragone si toglie l’Asia

dalle fauci,

calpesta l’Africa

e sale sulla Cina,

col suo passaporto di dollari

americani.

 

 

Mostra alla bambina

foto di figli bianchi,

come uova,

poi perdendo cocaina dal naso,

con l’atomica nel culo,

srotola il suo pene verde

verso la piccola,

chiusa nella sua pelle scura,

nella sua carne,

che odora

di tango.

 

Le dice : ” Fai prezzi troppo bassi

per un dragone

del mio rango”.

 

 

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