top of page

"Noi abbiamo cominciato una storia diversa, ci raccontiamo il romanzo dell'umanità." 

Da "Svegliati Sem" di EB

BENVENUTI

 

Il tempo che passerete in questo sito buio e poco confortevole, vorrei che fosse un momento dentro voi stessi.

Io, persona qualunque con l'ambizione di scrivere, posso essere utlle solo nella misura in cui riesca (ogni tanto) ad esprimere quello che pensate e sentite.

 

CONSIDERAZIONI POLITICHE

 

All'indomani della designazione del "direttorio" di cinque responsabili da parte di Beppe Grillo (ecco finalmente le famose cinque stelle), vediamo i primi frutti di questa "delega".

Personalmente credo che ragazzi come Di Battista e Di Maio non vedessero l'ora di poter liberamente scegliere a quale TG o in quale trasmissione portare un contraddittorio alla boriosa falsità imperante.

Qualcuno dirà che li ha designati LUI, senza che la base votasse.

Io dico che, per superare il classico partito verticistico, pensare ad un movimento continuamente plebiscitario non sia solo utopistico, ma anche molto pericoloso.

Di questo male stava morendo il movimento, tendere all'utopia, sbandierarla, e poi dover gestire la realtà di un movimento di massa con gli unici strumenti che l'umanità ha ora "pronti" e funzionanti; cioè la leadership (senza il carisma di Grillo avrebbero fatto poca strada) e una classe dirigente.

Finchè questa dirigenza rimaneva camuffata con la maschera dell' uno vale uno (demagogico, perché è vero che abbiamo gli stessi diritti ma non lo stesso "valore", nel senso di capacità), i rischi di una "presa" dittatoriale di stampo totalitario erano "nelle cose".

La volontà del capo finiva per coincidere ideologicamente con quella sfaccettata e non sempre coerente o strategica della base.

Una dinamica inquietante.

Prendiamo il "buono" dei partiti, un leader e una classe dirigente, con garanzie di ricambio e trasparenza, non sono solo elementi necessari, ma genuinamente democratici.

Già diventare un partito come quello sognato da Berlinguer non sarebbe male, lasciando ai posteri la realizzazione di utopie che rischiano di avverarsi sotto forme di distopie pericolose.

 

 

POEM OF THE DAY

DRAGONE A CUBA

 

Bambina, intrappolata

da una nostalgia di tango,

da una storia di colonie,

in un corpo di fango.

 

Parla al dragone di cose,

parla confuso inglese,

vede verdi scaglie d’avorio

e fissa un prezzo.

 

Il dragone si toglie l’Asia

dalle fauci,

calpesta l’Africa

e sale sulla Cina,

col suo passaporto di dollari

americani.

 

Mostra alla bambina

foto di figli bianchi,

come uova,

poi perdendo cocaina dal naso,

con l’atomica nel culo,

srotola il suo pene verde

verso la piccola,

chiusa nella sua pelle scura,

nella sua carne,

che odora

di tango.

 

Le dice : ” Fai prezzi troppo bassi

per un dragone

del mio rango”.

 

bottom of page